Il World Economic Forum prevede che entro il 2030 la domanda globale di acqua dolce supererà la disponibilità del 40%. In molti Paesi, la diffusa scarsità d’acqua sta già colpendo le comunità e le industrie. Di conseguenza, la Commissione Europea ha introdotto la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), stabilendo nuovi standard che pongono l’uso e il riuso dell’acqua al centro degli obiettivi di sostenibilità aziendale.
Cos'è il CSRD?
Nel gennaio 2023, è entrato in vigore il CSRD, che ha ammodernato le norme che regolano quali informazioni le aziende sono tenute a divulgare in merito all'impatto sociale e ambientale delle loro attività. Secondo questa direttiva, una gamma più ampia di aziende, comprese le PMI quotate e le aziende non UE che generano oltre 150 milioni di euro all'interno del mercato UE, dovranno fornire un report accurato e standardizzato.
Oltre ad estendere l'ambito delle aziende che sono tenute a compilare il report, il CSRD aumenta anche la gamma dei fattori ambientali su cui è necessario fare rapporto, come l'inquinamento, i rifiuti, la biodiversità e l’acqua.
Il ruolo dell'acqua nel report CSRD
Le aziende che sono soggette al CSRD dovranno fare rapporto sulle attività in conformità con gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), a prescindere dal settore in cui operano.
I report relativi all’acqua sono segnalati in ESRS E3 - Water and Marine Resource e comprendono sia le acque superficiali che quelle sotterranee. Richiedono la divulgazione di:
- consumo di acqua;
- prelievi di acqua;
- scarichi di acqua.

Detto questo, i report relativi all’acqua rientrano anche sotto diversi altri standard, tra cui il cambiamento climatico, l’inquinamento, la biodiversità e gli ecosistemi, l'utilizzo delle risorse e l’economia circolare (ESRS E1, E2, E4 and E5).
Di conseguenza, monitorare l'utilizzo delle acque industriali e il loro smaltimento gioca un ruolo chiave nel processo di reportistica e richiede, quindi, una particolare attenzione da parte delle aziende in modo da risultare conformi.
La crescita dell’importanza dell’attività di report
Nonostante i report siano spesso visti come una misura ambientale, il rapporto CSRD gioca un ruolo sempre più importante nel promuovere le relazioni per una catena di fornitura sostenibile e per alimentare la fiducia degli stakeholders. Anche se l’implementazione del CSRD comporterà alcuni costi iniziali per le aziende, la commissione UE ha dichiarato che è progettato per far risparmiare le aziende nel medio e nel lungo termine. Questo è dovuto al fatto che gli investitori e gli stakeholders richiedono sempre più spesso report dettagliati, che attualmente utilizzano standard e quadri di riferimento sovrapposti. Lo scopo del CSRD è quello di semplificare il processo e di stabilire nuovi standard che rendano più facili il confronto e la conformità normativa.
Il CSRD ha anche l’obiettivo di contribuire in modo attivo ad iniziative internazionali consolidate, come la Global Reporting Initiative (GRI), che punta a semplificare le attività di report per le aziende, assicurando allo stesso tempo che i report interni all’UE rispecchino le ambizioni del Green Deal europeo.
La nostre soluzioni
In Veolia ci impegniamo a promuovere la decarbonizzazione, la depurazione delle acque, il risparmio e la rigenerazione delle risorse, ma sosteniamo anche una maggiore trasparenza. Sebbene tutte le nostre tecnologie permettano l’uso efficiente e il riuso dell’acqua, è il nostro sistema di monitoraggio digitale – Hubgrade – che permette in modo efficace alle aziende di produrre i report accurati e imparziali richiesti dalla direttiva.
Questa avanzata piattaforma digitale è progettata per permettere il monitoraggio in tempo reale dei sistemi di trattamento delle acque, oltre che l’ottimizzazione delle performance e, soprattutto, la raccolta dei dati. Questi dati possono quindi creare le basi del rapporto ESRS, permettendo alle aziende di soddisfare e di superare i loro nuovi obblighi.
L’integrazione di Hubgrade non solo permette ai clienti di adottare un approccio proattivo nei confronti del riuso e della gestione dell’acqua, ma permette anche di dimostrare e mostrare il loro impegno nei confronti della sostenibilità e delle attività di report trasparenti.
L’impianto di trattamento delle acque reflue di Klaipeda, in Lituania, ha avuto per anni difficoltà nell’ottimizzare la rimozione di azoto. La soluzione digital twin di Hubgrade utilizza modelli predittivi, intelligenza artificiale, e controllo in tempo reale per ottimizzare i livelli di ossigeno e alternare tra le fasi di nitrificazione e denitrificazione. Questo approccio minimizza il consumo energetico, la formazione e l’emissione di N2O, migliorando al tempo stesso il trattamento biologico. Integrando il sistema Hubgrade, Klaipeda è stata in grado di diminuire l’azoto totale del 14%, nonostante un aumento del carico del 28%, e ha ridotto il suo impatto ambientale di oltre 2000 tCO2 -eq all’anno.
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