L'industria farmaceutica si trova oggi ad affrontare una delle sfide più complesse nella gestione ambientale: il trattamento efficace delle acque reflue contenenti principi attivi, solventi ed altri micro-inquinanti. Con l'entrata in vigore della nuova Direttiva Europea 2024/3019 sul trattamento delle acque reflue urbane, vengono introdotti requisiti più stringenti per la rimozione di API (principi attivi farmaceutici), quindi soprattutto il settore farmaceutico è chiamato a rivedere e potenziare i propri sistemi di depurazione idrica, prima dello scarico. A questo tema ci si riferisce spesso con gli acronimi PIE, Pharmaceuticals in Environment, ed ERP, Responsabilità estesa del produttore.
La produzione di API genera effluenti particolarmente complessi, caratterizzati dalla presenza di sostanze organiche difficilmente biodegradabili e inquinanti che possono avere impatti significativi sull'ambiente acquatico, anche a concentrazioni molto basse. Tali contaminanti, se non adeguatamente rimossi, possono contribuire al fenomeno dell'antibiotico-resistenza e alterare gli ecosistemi acquatici.
Le normative ambientali europee si stanno aggiornando rapidamente per affrontare questa problematica. La revisione della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, ponendo particolare attenzione alla rimozione degli API, richiede tecnologie di trattamento avanzate e performance garantite. Per l'industria farmaceutica, questo significa investire in soluzioni tecnologiche innovative che spesso integrano trattamenti biologici già esistenti in sito.
In questo nuovo contesto normativo, diventa fondamentale valutare sistemi di trattamento quaternario in grado di:
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Rimuovere efficacemente il COD (Chemical Oxygen Demand - Domanda chimica di ossigeno), ovvero la materia organica e inorganica non facilmente biodegradabile
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Abbattere i microinquinanti, inclusi i principi attivi farmaceutici presenti negli effluenti
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Garantire la conformità con i limiti di scarico sempre più restrittivi
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Assicurare performance costanti migliorando la manutenzione predittiva.
Un caso concreto: la soluzione per un produttore Europeo di API
Un’importante azienda chimica farmaceutica, presente in Europa con sei siti produttivi, ha risolto con noi queste sfide nel suo stabilimento francese. L'azienda necessitava l’implementazione di un trattamento quaternario per integrare e potenziare l'impianto di depurazione esistente, garantendo il rispetto delle normative ambientali e la rimozione efficace dei microinquinanti specifici della sua produzione.
Le sfide del cliente
Ci si è trovati ad affrontare una problematica comune ma critica: controllare il COD refrattario, ovvero la parte di materia organica e inorganica che non si degrada facilmente attraverso metodi di trattamento biologico convenzionali e che richiede maggiore ossigeno.
Inoltre, a causa delle peculiarità della produzione farmaceutica, gli effluenti contenevano principi attivi che dovevano essere rimossi con trattamenti specifici. La necessità era quindi quella di implementare un processo di trattamento avanzato complementare e di upgrade all’impianto già esistente, garantendo risultati misurabili e conformità normativa.
La soluzione proposta: tecnologie complementari per risultati garantiti
Il cliente si è affidato all’esperienza di Veolia per sviluppare una soluzione su misura. Il team tecnico ha condotto un assessment sulle caratteristiche delle acque reflue e delle performance del sistema esistente, per comprendere a pieno i requisiti tecnici.
Da questo studio è emersa la necessità di utilizzare tre tecnologie che si integrassero tra di loro: un generatore di ozono, un reattore biomassa adesa MBBR (Moving Bed Biofilm Reactor) e dei filtri a disco.
L'impianto che abbiamo offerto ha incrementato anche la capacità di trattamento di ulteriori 250 metri cubi all'ora (m³/h), con la possibilità di un’ulteriore espansione futura.
I benefici per il cliente
Il Design e l'implementazione di questa soluzione hanno portato benefici concreti e misurabili in termini di:
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Conformità normativa: la garanzia del rispetto degli standard di scarico attuali e futuri, con ampi margini di sicurezza che proteggono da eventuali inasprimenti normativi.
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Protezione ambientale: rimozione efficace dei principi attivi farmaceutici, contribuendo alla tutela degli ecosistemi acquatici e alla riduzione del rischio di antibiotico-resistenza.
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Affidabilità operativa: sistema robusto e supportato da una garanzia triennale, che assicura continuità produttiva e minimizza i rischi operativi.
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Tranquillità gestionale: performance garantite che eliminano le preoccupazioni legate alla conformità ambientale, permettendo al cliente di concentrarsi sul suo core business.
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Scalabilità: possibilità di espansione futura dell'impianto per accompagnare la crescita produttiva senza la necessità di una riprogettazione completa.
Perché investire in trattamenti avanzati delle acque reflue farmaceutiche
Il caso di studio presentato evidenzia alcuni elementi chiave che ogni produttore farmaceutico dovrebbe tenere in considerazione quando apporta un ampliamento al suo impianto:
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Anticipare le normative: investire oggi in tecnologie avanzate significa predisporre in anticipo gli impianti per essere pronti per le normative di domani, evitando costosi adeguamenti.
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Approccio Integrato: nessuna tecnologia da sola può risolvere tutte le problematiche delle acque reflue farmaceutiche. È, quindi, necessario integrare diverse soluzioni complementari.
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Performance garantite: è più conveniente affidarsi a partner che possano garantire risultati specifici e misurabili, capaci non solo di fornire singole attrezzature.
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Esperienza settoriale: la conoscenza approfondita del processo industriale farmaceutico fa la differenza nella progettazione di soluzioni efficaci, che pongono l’attenzione sulle sfide specifiche del cliente.
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Supporto a lungo termine: garanzie estese e supporto tecnico continuo assicurano il mantenimento delle performance dell’impianto nel tempo.
Conclusione
Il settore farmaceutico gioca un ruolo cruciale nella salute pubblica, ed ha anche la responsabilità di minimizzare il proprio impatto ambientale, anche per la sua notevole presenza industriale nel nostro paese. Il trattamento avanzato delle acque reflue non è più un'opzione, ma una necessità per garantire la sostenibilità a lungo termine delle attività produttive.
Questo caso di studio dimostra come l'approccio integrato di Veolia sappia combinare: competenza tecnica e di processo, tecnologie innovative, e garanzie di performance; e inoltre può trasformare le sfide del trattamento delle acque reflue in opportunità per migliorare le performance ambientali, garantire la conformità normativa e assicurare la continuità operativa.
Con il contesto normativo corrente, caratterizzato da revisioni, aggiornamenti e crescenti aspettative sulla sostenibilità ambientale, investire in soluzioni di trattamento avanzate rappresenta non solo un obbligo normativo, ma anche un vantaggio competitivo e un elemento che determinante per il bilancio di sostenibilità e la responsabilità sociale d'impresa.
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Autore | Camilla Tronti
Camilla Tronti, laureata in World Politics and International Relations con specializzazione in diplomazia e negoziazione nel Medio Oriente. Nel 2017 entra nel team di Veolia Water Technologies Italia per poi iniziare nel 2020 ad occuparsi di Marketing & Communications per la divisione Projects & Services. Dopo essersi specializzata nel digital marketing B2B, dal 2023 è Inbound Marketing Manager - Europe per il settore Life Sciences.