Trattamento e riuso delle acque reflue industriali

Con l’espressione “trattamento delle acque reflue industriali” si intende il processo di trattamento delle acque reflue prodotte dalle industrie, un processo che può presentare notevoli criticità durante la fase di depurazione.

Le attività industriali di ogni settore, da quello manifatturiero a quello farmaceutico, producono una quantità significativa di acque reflue generate quotidianamente dai loro processi produttivi. Queste acque reflue contengono un’ampia varietà di contaminanti, tra cui citiamo ad esempio metalli pesanti, composti organici e solidi sospesi. Per questo motivo, se non vengono trattate in modo adeguato, possono rappresentare una seria minaccia per l’ambiente in cui vengono rilasciate.

Un trattamento delle acque reflue efficiente diventa, quindi, fondamentale per ridurre il più possibile l’impatto ambientale delle industrie e gestire responsabilmente una risorsa preziosa come l'acqua.

Le difficoltà del trattamento delle acque reflue

Una delle sfide principali nel trattamento delle acque reflue industriali è la loro stessa composizione: infatti, la presenza di diversi tipi di contaminanti, non solo tra settori produttivi diversi, ma anche all'interno dello stesso effluente, e il carico inquinante di valore variabile, implicano che ogni impianto abbia necessità di trattamento diverse. 

Per rimuovere i contaminanti in modo efficace, è necessario avere a disposizione tecnologie di trattamento avanzate e differenziate in modo che, combinate tra loro in modo personalizzato a seconda delle necessità specifiche di ogni singolo impianto, possano agire su diverse tipologie di contaminanti. 

La conformità normativa

La conformità normativa delle acque reflue industriali è un aspetto cruciale per garantire la tutela dell'ambiente e della salute pubblica. Per questo motivo le normative vigenti stabiliscono requisiti e limiti specifici per il loro scarico, che tipicamente può avvenire o nella rete fognaria municipale oppure direttamente nell'ambiente.

Le aziende devono rispettare i limiti imposti per parametri come ad esempio il pH, la temperatura, i solidi sospesi, la domanda biochimica di ossigeno (BOD), la domanda chimica di ossigeno (COD), i metalli pesanti, i composti organici e i nutrienti (azoto e fosforo).

Inoltre, le normative prevedono non solo l'obbligo di installare sistemi di trattamento adeguati per le acque reflue industriali prima dello scarico, ma anche l’implementazione di piani di monitoraggio e controllo periodici.

Il mancato rispetto delle norme può comportare sanzioni amministrative e penali, oltre a possibili danni ambientali e rischi per la salute. 

l passaggi chiave e le opportunità del trattamento delle acque industriali

Il trattamento delle acque reflue industriali è un processo che si articola in diverse fasi principali. 

Inizialmente, l’acqua viene sottoposta ad un pre-trattamento per rimuovere i solidi più grossolani attraverso le fasi di grigliatura e sedimentazione. Successivamente, si passa al trattamento primario, che elimina oli, grassi e particelle sospese mediante flottazione o ulteriore sedimentazione.

Il cuore del processo, però, è rappresentato dal trattamento secondario, che può includere sia processi biologici che fisico-chimici, a seconda delle caratteristiche specifiche delle acque reflue e dei requisiti di trattamento. I trattamenti biologici (in cui dei microrganismi specializzati degradano la materia organica presente nell'acqua all’interno di reattori aerobici o anaerobici) sono comunemente utilizzati nel trattamento secondario soprattutto per le acque reflue urbane e per molte tipologie di acque reflue industriali con alto contenuto di materia organica biodegradabile. Tuttavia, per alcuni tipi di acque reflue industriali, specialmente quelle contenenti sostanze non biodegradabili o tossiche per i microrganismi, i trattamenti fisico-chimici possono essere più appropriati o possono essere utilizzati in combinazione con i trattamenti biologici. 

Segue poi il trattamento terziario, che affina ulteriormente la qualità dell'acqua attraverso processi come la filtrazione, l'adsorbimento a carbone attivo o trattamenti avanzati di ossidazione.

Infine, l'acqua viene sottoposta a una fase finale di disinfezione per eliminare eventuali microrganismi patogeni residui. Grazie a questi processi, le acque reflue industriali non solo vengono efficacemente trattate, ma possono essere rese idonee al riutilizzo. Questo aspetto è di fondamentale importanza, poiché consente di ridurre significativamente il consumo di acqua dolce nelle attività industriali, contribuendo alla conservazione di questa preziosa risorsa. Inoltre, il riutilizzo delle acque trattate permette alle aziende di ottimizzare i costi operativi, oltre che di migliorare il proprio impatto ambientale, allineandosi ai principi dell'economia circolare e dello sviluppo sostenibile.

Ad esempio, in agricoltura, le acque reflue trattate possono essere impiegate per l'irrigazione di colture non destinate al consumo umano diretto. Nell'industria, possono essere utilizzate per il raffreddamento, il lavaggio e alcuni processi produttivi, riducendo il consumo di acqua potabile.

Il riuso delle acque reflue può anche contribuire alla ricarica delle falde acquifere e al ripristino di corpi idrici, favorendo il mantenimento degli ecosistemi acquatici. Inoltre, può essere impiegato per usi non potabili come lo scarico dei servizi igienici e l'irrigazione di aree verdi urbane.

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